Passate qualche giorno a Catania e godetevi le meraviglie architettoniche barocche, ma anche la vivacità dei mercati popolari, la bellezza selvaggia e infuocata dell’Etna (leggi l’articolo qui) o il limpido mare della costa.

Ecco la mia lista dei 7 luoghi imperdibili:
Piazza del Duomo
Il cuore pulsante della città di Catania accoglie tutti i visitatori con “O Liotru“, l’elefantino porta fortuna simbolo di Catania. Molte sono le leggende che lo accompagnano e lo considerano il magico protettore dalle eruzioni dell’Etna; ogni catanese che si rispetti ne ha una statuetta a casa.
L’elefantino si trova proprio al centro della piazza incorniciato dal Palazzo degli Elefanti (Municipio), il Palazzo dei Chierici unito e la Cattedrale. Di fronte al Municipio c’è la fontana dell’Amenano, il fiume che scorre sotto Catania.
Se vi trovate a passare per Catania il 5 febbraio vi accorgerete dell’amore che i catanesi provano per la patrona della città, Sant’Agata, a cui è dedicata la cattedrale.
Costruita più volte ha comunque conservato un interno maestoso, da lasciare a bocca aperta. Protetta dietro una cancellata c’è la cappella di Sant’Agata con la camera che contiene le reliquie e proprio di fronte all’altare c’è la tomba di Vincenzo Bellini, musicista catanese di nascita.
La Pescheria
La Pescheria è il mercato storico del pesce che non ha perso il suo antico folclore.
Se vuoi immergerti nel più antico e caratteristico luogo di Catania, devi assolutamente fare una passeggiata tra i numerosi banchi della pescheria dove i mercanti invitano la gente ad acquistare il pesce fresco.
Tantissime persone lo affollano tutto il giorno, non solo per comprare ma per immergersi nello spirito dei catanesi.
Lasciati travolgere dal frenetico movimento, dalle grida di richiamo, dai forti odori dei pesci e dai tipici tendoni rossi che colorano il cielo del mercato.
Via Etnea
Da Piazza del Duomo si estende la via più importante e scenografica di Catania: Via Etnea, che prende il nome dal fatto che va in direzione dell’Etna, sempre visibile durante i 3 km di passeggiata.
Una strada quasi totalmente pedonale dove i catanesi si recano per lo shopping e per perdersi tra le bellezze del barocco siciliano, stile che contraddistingue quasi tutti i palazzi della via.
Teatro Massimo Vincenzo Bellini
Catania non poteva non rendere omaggio al suo figlio più famoso, il compositore Vincenzo Bellini. E lo ha fatto nel 1890, 55 anni dopo la morte avvenuta a soli 34 anni con la Norma, la sua opera più famosa.
Quella sera c’erano tutti: Luigi Capuana, Giovanni Verga, Federico De Roberto, nobili e ministri del Regno. Alla fine della rappresentazione entrò anche il popolo, per ammirare quel teatro bellissimo. La sua bellezza e maestosità è rimasta intatta da allora e grandi appassionati restano ancora estasiati dalla sua intramontabile beltà.
Via dei Crociferi
Non si sa bene da dove derivi il nome ma è una via molto famosa ed apprezzata di Catania.
Si accede alla via dall’Arco di San Benedetto che collega la chiesa omonima con il Convento delle Benedettine. La chiesa è famosa per la scalinata dell’Angelo, uno scalone di marmo con statue di angeli meravigliosi, un esempio delle meraviglie barocche sopravvissute in città.
Gli Archi della Marina
Posizionati oltre le Mura di Carlo V in prossimità del Porto di Catania in gergo popolare, gli Archi della Marina, che indicano il viadotto ferroviario Catania-Siracusa, costruito per far fronte alla crescente rete commerciale dello zolfo e dei minerali, sviluppatasi nella Sicilia Orientale nella seconda metà dell’800.
L’ingegnere Petit che progettò la costruzione si rifece ai colori della città: il grigio (predominante) e il bianco, infatti, nei 56 archi si alternando la roccia vulcanica (scura) a quella calcarea (chiara). Questo oggi è diventato l’ingresso ufficiale della città.
Il Castello Ursino
Costruito per volere di Federico II tra il 1239 e il 1250, il Castello Ursino era una fortezza per difendersi da attacchi esterni.
A causa dell’eruzione del 1669, la lava che scorreva a sud del castello, dove oggi c’è il quartiere “Angeli Custodi“, in direzione del mare, lo avvolse da ovest e da est con due bracci di magma.
Nonostante questo l’edificio fu restaurato e portato ad essere uno dei musei più belli della città che riunisce le collezioni del Monastero dei Benedettini, parte di quella del principe Biscari, e parte di quelle donate ad esso dal barone Zappalà-Asmundo.
Cominci a respirare il passato di questa meravigliosa città? Non vedo l’ora che si ricominci a vivere normalmente, quante storie possiamo ancora scoprire? Perché viaggiare è vita!
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