Ritiro
Consegna
Chiudi
Prenota ora

Blog

La Manna: oro bianco di Sicilia

La Manna: una tradizione ed un prodotto esclusivamente madonita

“Cosa aspetti, la manna dal cielo?”, probabilmente lo avrete sentito dire spesso o qualcuno lo avrà detto a voi, ma sapevate che la manna esiste davvero ed è un’eccellenza esclusivamente siciliana, anzi più precisamente madonita, e non soltanto una citazione biblica? Sapete di cosa si tratta, come viene raccolta, dove e perché è conosciuta con l’appellativo di “oro bianco di Sicilia”? Seguiteci in questo viaggio alla scoperta della manna madonita.

Cosa è la Manna?

Tra le terre di Castelbuono e Pollina, nel cuore del Parco delle Madonie, si trovano gli alberi di frassino dai quali proviene la manna. Portati sull’isola probabilmente dagli arabi durante la loro dominazione, solo in Sicilia ed in queste zone montane viene coltivata questa tipologia di frassino. Perché solo qui e non in qualsiasi altro punto della bella isola? La zona del Parco delle Madonie, in particolare quella tra Castelbuono e Pollina, gode di un microclima ideale per la crescita ed il mantenimento di questi preziosi alberi.

 

La manna è la linfa estratta da questi preziosi alberi e si ottiene praticando delle piccole incisioni sul tronco dell’albero. Da questa incisione sgorgherà lentamente questa resina naturale, che a contatto con l’aria si va pian piano solidificando. Tutto il processo che porta alla raccolta della manna è un’operazione alquanto delicata, che non permette margine di errore, questo la rende molto preziosa quasi quanto l’oro ed è per questo che le è stato dato l’appellativo di “oro bianco”.

 

Tecniche, nozioni ed informazioni che sono giunte fino ai giorni nostri senza alcuna prova scritta, ma che vengono tramandate oralmente da sempre e trasmesse da padre in figlio. Chi si occupa di quest’arte viene chiamato frassinicoltore e possiede una conoscenza che potrebbe andare perduta se non trasmessa di generazione in generazione, perché si dice che sia più semplice apprendere la tecnica osservando il frassinicoltore a lavoro e carpendo tutti i suoi segreti.

 

Purtroppo, negli anni passati, le nuove generazioni hanno abbandonato i loro paesi di origine e di conseguenza le loro tradizioni come quella della raccolta della manna. In tempi recenti, però, c’è stata una riscoperta da parte delle nuove generazioni: si sono resi conto, probabilmente, che quest’arte e questo delizioso prodotto vanno protetti e tramandati affinché non diventino soltanto un ricordo.

castelbuono-src-la-manna

Come viene raccolta?

Oggi, la manna è riconosciuta come un Presidio Slow Food: ciò a permesso ai frassinicoltori di redigere un disciplinare di produzione, al fine di garantirne qualità e provenienza.

 

Come si raccoglie la manna? Innanzitutto, bisogna dire che può essere estratta soltanto in particolari circostanze, in un clima caldo e secco. L’umidità e la pioggia sono il vero nemico della manna, perché altrimenti si scioglierebbe e tutto il raccolto andrebbe perduto. Quindi, il periodo migliore per la produzione e la raccolta è l’estate, facendo sempre attenzione a qualche improvviso temporale estivo.

 

Il frassinicoltore si preoccupa di valutare la giusta maturazione dell’albero ed il momento giusto per poter dare inizio alla raccolta della manna. Al momento giusto viene fatta un incisione, chiamata “intacco”, da dove gradualmente uscirà questa linfa. Le tecniche di raccolta si sono affinate con gli anni e non tutti i frassinicoltori seguono la stessa tecnica pedissequamente, tutti hanno i loro piccoli segreti che custodiscono gelosamente. Inizialmente veniva raccolta così al naturale, per come fuoriusciva dal tronco.

 

Col tempo venne sviluppata tutt’altra tecnica: adesso, all’altezza dell’incisione, viene inserita una piccola lamina di metallo sulla quale viene adagiato un filo di nylon. Sul fondo del filo viene poi attaccato un peso (solitamente un anellino di metallo) che permette al filo di rimanere dritto, permettendo alla manna di scivolare lentamente su di esso e solidificarsi prendendo la forma di un “cannolo” (o di stalattite). Infine, ai piedi dell’albero, viene posizionata una “pala” di fico d’india, che permette di raccogliere la manna che non riesce a rapprendersi sul filo. Del resto, com’è che si dice? Non si butta via niente.

 

Successivamente, dopo un paio di giorni, i cannoli ormai solidificati vengono raccolti e messi ad asciugare per circa 24/36 ore all’ombra, per pulirli da eventuali impurità. Infine, per circa una settimana, vengono messi al sole su degli stinnituri (stenditoi) finché non raggiungono il giusto livello di umidità per poter essere conservata e successivamente venduta.

castelbuono-src-la-manna

Le tipologie di Manna

La manna si divide in tipologie più o meno pregiate e viene utilizzata per scopi differenti, vediamo insieme quali sono:

  • Manna cannolo: è la tipologia più pregiata, che viene così chiamata perché prende la forma di una stalattite (si, come quella del ghiaccio), che va a formarsi durante il gocciolamento della linfa sul filo (come abbiamo spiegato precedentemente).
  • Manna drogheria (o rottame): è la parte della linfa che scorre lungo la corteccia del frassino e che viene “raschiata” tramite un apposito strumento e raccolta in un contenitore. Questa tipologia di manna è meno pregiata, ma comunque utilizzata per il consumo alimentare. Qualora avesse troppe impurità, non viene gettata via, ma viene destinata all’industria cosmetica per produrre saponi o creme.
  • Manna in sorte: è la linfa che si accumula sulla pala del fico d’india che viene posizionata alla base del tronco, proprio affinché non si perda neanche una goccia di questo prezioso prodotto.

 

Come viene utilizzata la manna?

Quest’oro bianco è tanto prezioso quanto delizioso e versatile: infatti, viene utilizzato prevalentemente in cucina, perché dal sapore dolce e zuccherino. Un tempo, infatti, veniva utilizzata al posto dello zucchero come dolcificante. Ad oggi viene utilizzata in loco dal famoso maestro pasticcere originario di Castelbuono Nicola Fiasconaro, che ha dato vita al delizioso panettone alla manna, un dolce che esalta questo pregiatissimo prodotto delle sue terre. Non solo panettone, ma anche gelato: ebbene sì, se farete un salto a Castelbuono, vi consigliamo di fermarvi ad assaggiare il delizioso gelato alla manna, sempre ad opera del pasticcere Fiasconaro.

 

Non perdete l’occasione di visitare il Parco delle Madonie, andando alla scoperta dell’oro bianco di Sicilia, la Manna. Tutto ciò che dovrete fare è noleggiare un’auto con SRC e partire alla scoperta di Castelbuono e Pollina, dove è concentrata la produzione di questo eccellete e prezioso prodotto. Non esitate a contattarci per info e prenotazioni, vi basterà inviare una mail a booking@sicilyrentcar.it, chiamare il numero 091203374 o venite a trovarci in uno dei nostri punti di noleggio a Palermo, Catania, Cinisi, Trapani, Comiso e Milazzo.

5/5 - (1 vote)
  • Auto utilizzata: Fiat 500X
  • Consumo: 20,00€ per il viaggio
  • Km percorsi: 189,20 (andata e ritorno da Palermo)
  • Distanza dagli aeroporti vicini: 124 km dall'aeroporto di Palermo
/