L’Abbazia Santa Anastasia è una antica dimora medievale, la cui costruzione risale al XII secolo per conto di Ruggero d’Altavilla, situata nel cuore del Parco delle Madonie e immersa nella meravigliosa vegetazione mediterranea, come i meravigliosi vigneti ed ulivi coi quali vengono prodotti gustosi vini e dell’ottimo olio siciliano.
L’antica Abbazia Santa Anastasia non è solo una cantina, bensì è anche un meraviglioso Relais di Charme dove è possibile assaporare attimi di relax, avvolti nella natura, lasciandosi travolgere e conquistare dai bellissimi paesaggi attraverso gite a cavallo o in bicicletta.
Siete curiosi di saperne di più su questa antica dimora, i suoi gustosi vini biologici e le bellezze che la circondano?
La Storia dell’Abbazia Santa Anastasia
L’Abbazia Santa Anastasia fu costruita per volere di Ruggero d’Altavilla intorno al 1100 d.C. e per lunghissimo tempo al suo interno vissero prima i Monaci Teatini e successivamente i Monaci Benedettini e, proprio questi ultimi, furono i primi a praticare e sperimentare le prime forme di viticoltura e a sviluppare le tecniche di vinificazione. Proprio grazie al lavoro dei Monaci, i vini migliori prodotti in Abbazia arrivavano sulle tavole di tutte le casate nobiliari presenti in Sicilia e non solo.
Circondata da colline ricche di viti ed olivi, l’abbazia fu un vero e proprio centro di interesse culturale e lavorativo per tutta l’area del Parco delle Madonie per moltissimo tempo, ma non appena venne istituita la vicina città di Castelbuono anche i Monaci Benedettini lasciarono l’Abbazia per spostarsi nel vicino borgo appena costruito, lasciando l’Abbazia in disuso.
Soltanto dopo l’Unità d’Italia questo luogo immerso nella natura ritrovò il lustro e l’utilità di un tempo, grazie alla famiglia del Barone Turrisi-Colonna: da quel momento in poi i vigneti della tenuta di Santa Anastasia iniziarono a produrre vini di eccellente qualità, recuperando le antiche tecniche praticate dai Monaci Benedettini.
Nel 1980 la tradizione vitivinicola dell’Abbazia riprese ulteriormente vita, grazie all’investimento di un ingegnere palermitano (tutt’oggi proprietario della tenuta), che decise di valorizzare i vigneti presenti nei terreni dell’abbazia per produrre un vino di grande qualità e fedele al territorio, che viene prodotto tutt’oggi.