Il Castello di Venere
Arroccato sulla punta estrema del monte, a belvedere sul mare e sulla pianura sottostante, sorgeva il tempio dedicato a Venere Ericina, dea venerata nell’antichità.
In epoca normanna il tempio, ormai in rovina, venne ricostruito sotto forma di Castello, cinto da possenti mura e protetto dalla sua posizione e dalle più avanzate Torri del Balio, un tempo collegate al castello tramite un ponte levatoio.
Lo sguardo spazia tutt’intorno offrendo viste superbe su Trapani e sulle isole Egadi a sud-ovest e, a nord, sulle torri, la torretta Pepoli, la Chiesa di S. Giovanni, il Monte Cofano, la costa con Bonagia e, se c’è bel tempo, anche l’isolotto di Ustica.
Giardino del Balio
Il bel giardino circonda il Castello di Venere e le Torri del Balio; il nome delle torri e del giardino derivano dal governatore normanno (Baiulo) che qui aveva la sua dimora.
Bellissima la vista che si estende sul Monte Cofano, Trapani, le Egadi e, se l’aria è particolarmente tersa, fino a Pantelleria e Capo Bon in Tunisia, da cui Erice dista solo 170 km.
Chiesa Matrice
Vicina alla Porta di Trapani, uno degli accessi alla città, la chiesa risale al XIV sec. ed è stata edificata con materiale proveniente dalle rovine del Tempio di Venere. Le forme massicce ed il coronamento a merli la caratterizzano come una specie di chiesa-fortezza.
Questa costruzione è un vero e proprio mix di stili ben combinati nel tentativo di preservarla nel tempo: la facciata rinascimentale, un portico gotico aggiunto un secolo più tardi e l’interno, in stile neogotico che ben conserva un meraviglioso altare rinascimentale.
Torre campanaria – In origine torre di avvistamento, si eleva, isolata, sulla sinistra della Chiesa Matrice, oggi ne rappresenta il suo campanile.
Quartiere Spagnolo
Dall’alto della costruzione che avrebbe dovuto ospitare una guarnigione di soldati spagnoli, iniziata nel ‘600 ma mai terminata, si gode di un bel panorama sul golfo del Monte Cofano.
Una leggenda narra che in particolari notti di tempesta vi aleggi lo spirito del Capitano della guarnigione denominato “Birrittedda russa” che non trova pace per la morte violenta subita in mare.
Erice ha due volti: quello solare e luminoso delle calde giornate estive, quando la luce inonda le stradine e stupendi panorami si aprono sulla vallata rendendola una vera e propria terrazza sul mare; e quello delle giornate invernali quando, avvolta dalle nuvole, la cittadina sembra ricongiungersi alle sue radici mitiche e dona al viaggiatore la sensazione di essere giunto in un luogo fuori dal tempo.
L’atmosfera medievale, l’aria fresca, le belle pinete che la circondano, la tranquillità che vi regna e l’artigianato locale la rendono una delle mete privilegiate dai turisti in qualsiasi periodo dell’anno.
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