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Cosa vedere a Ortigia? Il cuore di Siracusa

Ciao,

sono Cristina e mi trovo a Siracusa per lavoro. Impossibile non fermarsi qualche ora in più in città per ammirarne le meraviglie architettoniche, così tra una riunione e l’altra ho visitato un piccolo tesoro della città, ovvero l’isola di Ortigia.

 

Un fazzoletto di terra di appena un chilometro quadrato di estensione, dove sorge la parte più antica di Siracusa, considerata il vero centro storico della città siciliana.

Come raggiungere l’isola di Ortigia?

Ortigia affiora dalle acque del Mar Ionio lungo la costa orientale della Sicilia, a poche centinaia di metri dalla terraferma.

 

L’isola è collegata da due ponti percorribili in auto, ma è importante notare come molte delle vie del paese siano all’interno di un’ampia area ZTL, per cui moltissimi turisti preferiscono visitare Ortigia a piedi lasciando l’auto nei parcheggi in prossimità degli ingressi principali.

 

Ortigia Lungomare

Cosa vedere sull’isola di Ortigia?

Ortigia trabocca di storia e arte, vi sorgono alcune splendide costruzioni che ripercorrono varie epoche a partire dal periodo greco. Il più famoso simbolo della civiltà greca è il tempio di Atena (eretto nel V secolo a.C.), vede oggi le colonne e il basamento a gradini incorporati nel più moderno Duomo di Siracusa, edificato nel ‘600 in pieno stile Barocco. Questa imponente costruzione si erge nell’omonima piazza Duomo che, assieme a piazza Montalto, rappresenta uno dei centri nevralgici dell’isola.

 

Numerosissime anche le architetture religiose, come la Chiesa di Santa Lucia alla Badia: bellissimo edificio Barocco, un tempo adibito a convento di monache, da diversi anni ormai sconsacrato, accoglie una splendida opera d’arte di Caravaggio, il “Seppellimento di Santa Lucia”.

 

Tra le tante bellezze architettoniche da visitare c’è indubbiamente il castello Maniace, che sorge sulla punta estrema dell’isola, un tempo considerata una posizione strategica per monitorare ciò che accadeva in mare aperto e prepararsi per eventuali attacchi.

 

Alla fine del tour, merita una visita la Fonte Aretusa, uno specchio d’acqua dolce avvolto nel mistero di un mito greco; si narra che la ninfa Aretusa, per fuggire le attenzioni del dio Alfeo, perdutamente innamorato di lei, fuggì sull’isola di Ortigia a Siracusa, invocando l’aiuto di Artemide che la trasformò in una fonte. Zeus però, commosso dal dolore di Alfeo nell’aver perduto il suo amore, decise di aiutarlo per ricongiungerlo ad Aretusa, tramutandolo in un fiume che dalla Grecia arriva fino ad Ortigia.

 

Dopo oltre duemila anni, la Fonte Aretusa di Siracusa tiene viva la memoria del mito, simbolo non solo della storia d’amore tra la ninfa e il dio Alfeo, ma anche del legame che esiste tra Siracusa e la madrepatria dei suoi fondatori.

 

Tempio di Apollo

Ti consiglio

Fermati a degustare un aperitivo in uno dei tanti localini del porticciolo, io sono stata da Burgio, un locale a conduzione familiare che produce tutto ciò che offre al cliente, dai salumi alle confetture, dai formaggi al vino, un’esperienza unica per il tuo palato.

 

Se hai qualche ora in più programma una gita in barca alla scoperta della riviera ortigiana e delle sue grotte, davvero suggestivo e alla portata di tutti.

 

Quante meraviglie racchiuse in una piccola isola!

 

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  • Auto utilizzata: FIAT TIPO
  • Consumo: 40€ per il viaggio
  • Km percorsi: 240 (andata e ritorno da Comiso)
  • Distanza dagli aeroporti vicini: 118 chilometri dall'Aeroporto di Comiso